Treni storici, ultimo atto. L’Atac (pentastellata) non dermorde

 Il Comitato TSRL propone di sostituire le carrozze da conservare, ma l’Azienda non sembra interessata. A rischio il progetto de Il Treno della Tuscia?

La vicenda dei convogli storici è tutt’altro che chiusa, c’è ancora uno scoglio da superare e riguarda, specificatamente, le vetture della ferrovia Roma-Viterbo da conversare per il Treno della Tuscia. L’Atac sarebbe intenzionata a salvare pezzi che, in realtà, sono dei veri catenacci: spolpati, vandalizzati e tecnicamente incompatibili tra loro. Una mossa che non consente alcun tipo di recupero e che mette di nuovo in difetto la maggioranza capitolina – pentastellata -, rispetto agli impegni presi nel votare la mozione Celli.

Secondo le indiscrezioni dell’ultima ora, l’Azienda vorrebbe salvare dalla fiamma ossidrica 4 pezzi: il locomotore 01, la carrozza salone (59), l’elettromotrice n. 25 a comando diretto, e la rimorchiata semi-pilota n. 80 a comando indiretto. Numeri che, sembra una fesseria, possono o meno consentire di ripristinare il treno storico sulla Viterbo, volano del turismo dell’entroterra, anima dell’azione del Comitato TSRL, dei Comuni e della stessa mozione. E con questi numeri, è bene dirlo subito, non si va da nessuna parte, è impossibile attuare qualsiasi progetto di recupero. E l’Azienda lo sa.
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